venerdì 4 novembre 2011

Resignation

Diciamoci la verità, licenziarsi è fonte di immensa soddisfazione. Ma licenziarsi per la seconda volta dalla stessa azienda è decisamente una goduria.

venerdì 28 ottobre 2011

Il giorno della spazzatura

Con non poca sorpresa ieri mattina, mentre uscivo di casa per andare a lavoro, mi sono trovata di fronte ad uno spettacolo alquanto singolare: tutte le strade del mio quartiere erano letteralmente invase dalla spazzatura. Ora non immaginatevi una sorta di Napoli, non intendo sacchi di rifiuti puzzolenti e maleodoranti, ma un altro genere di rifiuti: le strade erano invase da oggetti. Di fronte a casa mia erano stati lasciati alcuni divani, libri, vestiti e tv ma proseguendo verso Ulloi Utca iniziava il vero spettacolo: lampade, materassi, veri e propri mucchi infintii di vecchi vestiti, giocattoli, giradischi, radio e tanti altri oggetti di metallo/legno/plastica non meglio identificati. Tra queste montagne di rifiuti un esercito di zingari cercava minuziosamente qualcosa di interessante, mettendo da parte piccoli tesori. A quel punto mi sono ricordata di un cartello appeso vicino all'ascensore del mio palazzo che, in un improbabile inglese, annunciava che ci avesse voluto liberarsi di "trash" l'avrebbe potuto fare in data 26 Ottobre, mettendo tutto fuori dalla porta o nel garage. Appena arrivata a lavoro ho chiesto dettagli alla mia amica ungherese Kata che mi ha illuminata su questa interessantissima tradizione: ogni quartiere ha il suo "giorno della spazzatura" in cui può liberarsi di tutte le cose inutili accumulate durante l'anno e lasciare che gli zingari ne facciano buon uso. Geniale, no? L'unico problema è che non a tutti va a genio l'idea di un'orda di zingari che rovista tra la spazzatura sotto casa propria per cui, mi spiegava la mia amica, i quartieri del centro hanno sposato questa data a Gennaio/Febbraio in maniera tale che solo i più coraggiosi osino sfidare il freddo glaciale ungherese per riversarsi nelle strade. Oggi ho incontrato tanti zingari armati di carretti impegnati a selezionare i propri tesori, altri semplicemente si siedono per strada sulle tante sedie e poltrone abbandonate dagli ungheresi.

giovedì 27 ottobre 2011

quanta verità si può trovare in un libro...

"You see as Marx said himself, the relations of production are embedded in the machinery of production. Take for example the tractor. In nineteenth century, early tractors were made by the individual craftsman in his workshop. Now they are produced on assembly lines, and at the end of assembly line stands man with stopwatch. He measures the process. To make more efficiency the worker must work harder. Now look at a man who ploughs in the field. He sits alone in cab. He moves levers and the tractor ploughs. He follows the gradient of terrain, he takes account of soil and weather. He believes he is master of the pro-cess. But at the ens of the field stands another man with stopwatch. He observes the tractor driver, makes note of his lines and turns. So certain time is allotted for the ploughing of a field, and a man's wages fixed accordingly. Now, you see,in this era of computerised  numerical control, even the man with stopwatch will be redundant, and stopwatch itselt will be incorporated into dashboard equipment."

(Marina Lewycka - A Short History of Tractors in Ukrainian".

sabato 24 settembre 2011

rientri.

Cosa c'è di peggio del rientrare in ufficio dopo le vacanze estive? Ve lo spiego io cosa c'è di peggio: il tornare dalle vacanze estive nella tua bellissima isola - meta ambita per le vacanze da tutto il mondo - bianca come un cadavere. Perchè non solo sarai incazzata con il mondo per il fatto di essere di nuovo in ufficio per 9 ore al giorno e dovrai fare una fatica immane per recuperare tutte le passwords, ma, come se non bastasse, tutti ti guarderanno con una faccia sorpresa chiedendoti "Didn't you take any sun??". E vai a spiegarglielo a questi che io - pur essendo sarda - ho il colorito di una pallida britannica, che io per abbronzarmi ho bisogno di un mese di mare e non di 10 miseri giorni di vacanza (di cui appena 4-5 al mare), vai a spiegarglielo ecco.

giovedì 25 agosto 2011

Dieta mediterránea




visto l'altro giorno in lingua originale in un cinemino alternativo al centro di Budapest. Il cinema é dentro un bar, i biglietti li devi comprare al bancone e il barista ti indicherá poi una porticina dietro il bancone da cui entrare nel mondo delle meraviglie: una sala con circa 20 posti a sedere. Bella commedia divertente, consigliata.

sabato 13 agosto 2011

Il concetto di estate

Solo recentemente mi sono accorta di quanto il concetto d'estate sia un concetto astratto, dipendente dai punti di vista. Quando ero piccola - diciamo anche fino a qualche anno fa - il mio concetto di estate era chiaro e univoco: l'estate era una stagione di tre mesi, da Giugno a Settembre, in cui faceva caldo. E con caldo dico veramente caldo, 35-40 gradi. Per tre mesi si andava al mare praticamente ogni giorno, si mangiava il gelato ogni giorno,si usciva con i pantalocini corti, si era abbronzati, se si incontrava un vecchio amico/compagno di scuola non si diceva "dai,uno di questi giorni ci prendiamo un caffè" ma "dai,uno di questi giorni andiamo al mare insieme". Insomma la mia idea d'estate era quella che più o meno tutti noi isolani abbiamo, ed era intoccabile e immutabile. Da quando ho iniziato a vivere fuori questa idea si è andata piano piano sfuocando: prima il Portogallo che sì, c'era il mare, ma le giornate buone erano sì e no due a settimana; poi la Bulgaria che ok, c'era il Mar Nero ma bisognava fare ore di macchina e comunque...era il Mar Nero!. Ora che vivo a Budapest la mia idea d'estate è completamente cambiata. Vivere in uno Stato SENZA MARE, in cui la cosa più simile è un lago a due ore da quì che gli ungheresi adorano quasi fossero i Caraibi, avere un colorito cadaverico il 13 Agosto, usare ancora giacca e scarpe chiuse ad Agosto, lavorare a Ferragosto, uscire la mattina con la pioggia... beh sì, mi ha fatto decisamente rivalutare le mie convinzioni. E fu così che scoprii che l'estate in alcuni Paesi non esiste.

domenica 31 luglio 2011

Mesi e mesi fa' aprivo questo blog con la speranza di continuare a scriverci. Ancora una volta non è stato così, mi ero nuovamente illusa.
In quel lontano e freddo Gennaio mi trovavo a Malmo, in Svezia, alla ricerca di un lavoro e con tanti sogni in testa. In pochi mesi la mia vita ha di nuovo subito un cambio radicale: e così - senza stare quì a raccontare gli innumerevoli giri e le strane avventure da me ancora una volta vissuta, che annoierebbero i più, mi sono ritrovata a Budapest.
Dopo tre mesi nella "cidade amarela", così la definiva Chico Barque, apro per caso questo link e ancora una volta mi ripropongo di impegnarmi a riscrivere un blog. Adesso che ho un lavoro, una casa (almeno per qualche mese), una città (almeno per ora...) dovrei riuscire a dedicarmi un pochino di più a me stessa...

giovedì 10 febbraio 2011

1.

Esattamente un mese fa' iniziava la mia avventura svedese. Oggi mi decido finalmente a riaprire un blog - dopo anni di abbandono - e mi prometto di essergli fedele e costante...o almeno di provarci.