Il senso di Cioska per la neve
lunedì 24 settembre 2012
Winter
Fa strano vedere i miei genitori su Skype che tornano dal mare tutti arrossati e accaldati. Io - dall'altra parte dello schermo - combatto con una gola in fiamme e i termosifoni che non ne vogliono sapere di funzionare, manco mi trovassi dall'altra parte del pianeta.
venerdì 31 agosto 2012
Un giorno
Mettero' mano a questo blog seriamente e riusciro' anche a dargli la parvenza di un blog. Che se qualcuno dovesse passare da queste parti per sbaglio rimarrebbe non si fermerebbe di certo a leggere...
venerdì 3 agosto 2012
Ci sono cose...
Ci sono cose che non cambiano mai. Posso cambiare Paesi, case, lavori e fidanzati, posso far finta di essere una persona seria nei miei abiti da ufficio e dimagrire per lo stress e iniziare a mangiare mango e avocado. Ma so che quando arrivero' a casa ci saranno gli stessi odori e la stessa luce, mia madre avra' preparato un pranzo per un reggimento, mia sorella avra' separato i letti poco prima e mio padre dira' "questo tempo ve lo sognate, eh??".
giovedì 19 luglio 2012
Un giorno
Un giorno, ne sono sicura, scrivero' un libro fighissimo in cui raccontero' le mie sorprenderti avventure. Raccontero' di quei sei mesi passati a vivere con 16 persone (sedici, esatto) con una sola doccia e due cessi. Quelle notti in cui dormivo due ore e la mattina mi facevo di bibite energizzanti per non addormentarmi in ufficio. Raccontero' delle improbabili storie alla Beautiful con i coinquilini, dei bbq del venerdi' in ufficio con il taglio della torta e il festeggiato di turno imboccato dai colleghi indiani. Dei parrucchieri francesi e dei fornai algerini che mi regalano i brownies all'una di notte, dei meeting in cui managers di vari Paesi ascoltano con attenzione i miei discorsi senza senso. Un giorno, magari, imparero' anche a fare gli accenti con una tastiera britannica.
sabato 16 giugno 2012
today.
"In bed before I went to sleep I fantasized about London and what I'd do there when the city belonged to me. There was a sound that London had. It was'I'm afraid,people in Hyde Park playing bongos with their hands;there was also they keyboard on the Doors's'Light My Fire'.There were kids dressed in velvet cloak who lived free lives;there were thounsands of black people everywhere,so I wouldn't feel exposed;there were bookshops with racks of magazines printed without capital letters or the bourgeois disturbance of sull stops..."
(Hanif Kureishi - The Buddha od Suburbia)
(Hanif Kureishi - The Buddha od Suburbia)
venerdì 4 novembre 2011
Resignation
Diciamoci la verità, licenziarsi è fonte di immensa soddisfazione. Ma licenziarsi per la seconda volta dalla stessa azienda è decisamente una goduria.
venerdì 28 ottobre 2011
Il giorno della spazzatura
Con non poca sorpresa ieri mattina, mentre uscivo di casa per andare a lavoro, mi sono trovata di fronte ad uno spettacolo alquanto singolare: tutte le strade del mio quartiere erano letteralmente invase dalla spazzatura. Ora non immaginatevi una sorta di Napoli, non intendo sacchi di rifiuti puzzolenti e maleodoranti, ma un altro genere di rifiuti: le strade erano invase da oggetti. Di fronte a casa mia erano stati lasciati alcuni divani, libri, vestiti e tv ma proseguendo verso Ulloi Utca iniziava il vero spettacolo: lampade, materassi, veri e propri mucchi infintii di vecchi vestiti, giocattoli, giradischi, radio e tanti altri oggetti di metallo/legno/plastica non meglio identificati. Tra queste montagne di rifiuti un esercito di zingari cercava minuziosamente qualcosa di interessante, mettendo da parte piccoli tesori. A quel punto mi sono ricordata di un cartello appeso vicino all'ascensore del mio palazzo che, in un improbabile inglese, annunciava che ci avesse voluto liberarsi di "trash" l'avrebbe potuto fare in data 26 Ottobre, mettendo tutto fuori dalla porta o nel garage. Appena arrivata a lavoro ho chiesto dettagli alla mia amica ungherese Kata che mi ha illuminata su questa interessantissima tradizione: ogni quartiere ha il suo "giorno della spazzatura" in cui può liberarsi di tutte le cose inutili accumulate durante l'anno e lasciare che gli zingari ne facciano buon uso. Geniale, no? L'unico problema è che non a tutti va a genio l'idea di un'orda di zingari che rovista tra la spazzatura sotto casa propria per cui, mi spiegava la mia amica, i quartieri del centro hanno sposato questa data a Gennaio/Febbraio in maniera tale che solo i più coraggiosi osino sfidare il freddo glaciale ungherese per riversarsi nelle strade. Oggi ho incontrato tanti zingari armati di carretti impegnati a selezionare i propri tesori, altri semplicemente si siedono per strada sulle tante sedie e poltrone abbandonate dagli ungheresi.
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